La cellulite è un inestetismo cutaneo causato da un’alterazione del pannicolo adiposo sottocutaneo.
Cosa vuol dire?
Gli adipociti che formano quello strato di grasso sottocutaneo ad un tratto degenerano ostacolando i normali scambi metabolici, importanti per la corretta eliminazione di tossine, liquidi e prodotti di scarto. L’accumulo di queste sostanze può causare l’instaurarsi di un processo di infiammazione che si “autoalimenta”, che diventa cronico causando un progressivo peggioramento della situazione.
Alla base della degenerazione degli adipociti ci sono alterazioni nella microcircolazione sanguigna e linfatica, che causano la formazione di edemi e ristagno di liquidi a livello dei diversi strati di tessuto connettivo sottocutaneo. Questa situazione innesca il processo progressivo di infiammazione e perdita di funzionalità degli adipociti.
Il risultato è la caratteristica “pelle a buccia d’arancia”: avvallamenti, buchi, noduli che rendono la cute meno compatta e meno elastica, spesso dolorante al tatto.
La cellulite colpisce il 90% delle donne e non esiste alcun studio scientifico che confermi la comprovata efficacia delle creme anticellulite, essa dipende direttamente dagli ormoni femminili i quali variano tantissimo durante l’arco di tutta la vita, ma soprattutto nella fase del ciclo mestruale. Questo fa capire che durante lo stesso mese troveremo una cellulite più o meno evidente.
Parlando di ormoni dobbiamo nominare gli estrogeni, la prolattina e l’insulina.
L’accumulo di grasso periferico sottocutaneo, deriva da adipociti estrogeno dipendenti, per cui questi avranno sempre scarsa sensibilità lipolitica, ecco perché alcune zone risultano essere più ostiche al dimagrimento.
La prolattina è l’ormone che regola la produzione di latte nella fase di allattamento, questa aumentando la ritenzione rende la cellulite più visibile, inoltre essa stessa ha la capacità di metabolizzare più grasso, quindi quando si hanno i livelli di prolattina alti questi tendono ad antagonizzare altri ormoni che sono invece amici del dimagrimento, quali appunto il testosterone che è l’ormone lipolitico per eccellenza.
Un ottimo consiglio è quello di assumere la vitamina B6 che è un noto inibitore della prolattina per effetto dopaminergico.
L’ultimo ormone è l’insulina.
Le donne che sono insulinoresistenti ed estrogeno dominanti, che magari seguono anche una dieta ricca di glucidi, è statisticamente provato che sono più inclini a sviluppare la cellulite, quindi un occhio di riguardo va sicuramente alla scelta degli alimenti e alla loro qualità.
Naturalmente non bisogna confondere il grasso con la cellulite, infatti prima di pensare di combattere quest’ultima è bene pensare al dimagrimento.
Un altro fattore da tenere in considerazione è la microcircolazione.
Il nemico numero uno di questa è lo stile di vita sedentario. Un valido aiuto può essere dato dalla attività aerobica. Esistono infatti due correnti di pensiero, una che dice che l’acido lattico prodotto da attività fisica elevata aggravi la cellulite e un altro che pensa che non sia così.
Io naturalmente sono d’accordo con la seconda ipotesi, perché come abbiamo appena visto, le cause sono legate a fattori genetici e ormonali, per cui l’acido lattico non è un problema rilevante, in più non esiste alcun studio che dimostri che l’acido lattico causi la cellulite.
In aggiunta sappiamo che i parametri più importanti per la crescita muscolare sono intensità, volume e stress da carico che inevitabilmente portano ad accumulo di acido lattico.
Quindi possiamo dire che la prima strategia per combattere la cellulite è proprio il dimagrimento. La semplice dieta e attività fisica sono la prima soluzione che ti permetterà di contrastare questo inestetismo, la seconda è l’idratazione. Bere molto, visto che l’acqua è la prima arma contro l’infiammazione. Ricordiamoci anche di non togliere completamente il sale, ma solamente di diminuirlo.
Gli esercizi che mi sento di consigliare in sala pesi, sono lo Squat, la Leg press (meglio se a 45°), gli Affondi, il Barbell Hip Thrust e tutti quegli esercizi antigravitazionali, quali la Vertical Press, gli slanci ai cavi, al multipower oppure con le cavigliere-pesi.
Per quanto riguarda la parte aerobica, un esempio può essere il Tapis Roulant in pendenza per stimolare il ritorno venoso e migliorare l’ossigenazione dei tessuti, inserito a fine workout.
Un ultimo accenno va all’integrazione. Una buona idea è integrare con magnesio e potassio e di maggiore importanza assumere OMEGA3.
Questi hanno un grande potere sfiammante, perché riducono l’infiammazione tissutale, quindi riducono l’infiammazione sia sistemica, che localizzata e fluidificano il sangue migliorando la microcircolazione.
Altrettanto importante è l’assunzione di vitamina C uno degli antiossidanti naturali più comune. Essa ha molte proprietà e può essere utilizzata per ottenere diversi benefici, tra le quali la sua capacità di contrastare i processi infiammatori.
Ricordiamo anche che la vitamina C stimola la produzione di collagene, principale proteina del derma che insieme alla elastina aiuta a mantenere l’elasticità cutanea.
Deborah Bologna
Fitness Coach